Palazzo brunati

La piazza di Cisano è dominata da un imponente palazzo la cui costruzione fu iniziata nel 1691 dalla famiglia Pesenti e terminata nel 1694 dai Brunati, nobile casato salodiano. Lo stile architettonico dell’edificio è quello tipico della villa di campagna con due ali laterali che racchiudono il cortile maggiore.
Sullo sfondo una cancellata con pilastri in marmo di Botticino separa il cortile da un giardino a terrazza sul vallone.

Al centro del cancello troneggia lo stemma dei Brunati. Il doppio scalone centrale è in marmo bianco, le pareti e i soffitti in legno sono decorati da figure allegoriche. Al centro del primo pianerottolo della scala, sempre dipinta, si nota una corazza su piedestallo, con lance, spade, scudo, elmo e trombe, sopra la quale spicca lo stemma accartocciato della famiglia Brunati.
L’interno dell’emblema, metà azzurro e metà giallo, è diviso da una fascia rossastra; sul fondo azzurro sono situate due chiavi incrociate e sulla parte gialla un simbolo indecifrabile, ma molto probabilmente un’aquila nera. In questo palazzo soggiornò per lunghi periodi l’abate Giuseppe Brunati (1795-1855), il quale rese illustre il suo ceppo: erudito studioso di lingue orientali, di studi sacri e profani, si distinse nell’archeologia per l’acutezza dell’osservazione, lo spirito instancabile dell’indagine e la facilità dell’interpretazione.

Celebri sono le sue opere, consultate ancor oggi da valenti studiosi.