La chiesa si trova all'interno del recinto murario del castello di San Felice della cui struttura fortificata si conserva ancora la torre d’angolo e quella d’entrata. L’attuale edificio, risalente all’età medievale, ha una conformazione molto irregolare frutto di rimaneggiamenti attestati nel XVI e XVII secolo ma scarsamente documentati.

L’interno è ad aula unica, scandita in tre campate di cui la centrale è dotata di un altare laterale. Archi trasversi sostengono il tetto a doppia falda con tavelle in cotto. Sopra la porta centrale si nota il tipico rosone, mentre nel centro del tetto spicca un cippo di recente fattura con una croce di ferro.
L’altare maggiore e la sacrestia, ricavata dalla chiusura dell’abside originaria (effettuata alla fine del Seicento), presentano cicli pittorici del XIV secolo tornati in luce e restaurati nel 1983.
Sulle pareti sono rappresentati i dodici apostoli e i quattro evangelisti; in alto è dipinto il Cristo benedicente affiancato da due santi.

L’intervento di recupero recentemente concluso ha fatto emergere cicli decorativi prerinascimentali di sorprendente qualità che si sviluppano lungo la parete a settentrione, per un’area ben più estesa di quella presunta.
I dipinti, condotti sostanzialmente a buon fresco in due fasi sovrammesse, possono essere cronologicamente collocati tra la metà del XIII e la fine del secolo successivo.

 

 

La rimozione degli intonaci tardi ha inoltre fornito informazioni circa l’epoca di edificazione della prima chiesa, probabilmente coeva all’intero complesso fortificato, l’evoluzione costruttiva, le sopraelevazioni e gli ampliamenti della chiesa fino alle dimensioni attuali.

La maggior parte del pavimento è occupato dalle tombe dei sacerdoti. Sulla destra si apre una porticina di servizio, mentre sulla sinistra si trova l’altare del Crocefisso, sulla base del quale è scritto: “Altare privilegiato in perpetuo”.

Nella cappella si nota un grande crocefisso ligneo, dal volto del quale traspare la sofferenza del Martire del Calvario. In passato questo altare era adornato di ex voto.
Le cornici e le due figure dei santi Felice e Naborre, in origine titolari del tempietto, erano collocate al centro dell’altare principale, ma furono asportate da ignoti negli anni Settanta del secolo scorso.

Ora al centro spicca la pala, un dipinto su tela, di autore sconosciuto, che rappresenta S. Carlo Borromeo tra due santi, forse S. Felice e Naborre, con Madonna e Bambino in gloria tra cherubini. Nel Seicento la chiesetta venne dedicata a S. Carlo, poiché vi si riuniva una confraternita sotto il titolo del cardinale milanese.
Sulla sinistra dell’altare si trova l’entrata del minuscolo campanile; sulla destra una finestra illumina la semplice mensa. La chiesetta appartiene al Comune di San Felice.