Il santuario del Carmine sorge su di un dolce poggio situato a circa cinquecento metri dal centro storico di S.Felice. Le origini più remote dell’imponente edificio sacro risalgono al 1452 quando gli abitanti del borgo innalzarono nel luogo suddetto una modesta cappella dedicata alla Madonna delle Cisterne, ciò perché la località era ricca di sorgenti e di acque stagnanti.

Successivamente il piccolo tempio prese il nome di Santa Maria delle Grazie; più tardi, con l’arrivo dei padri Carmelitani, divenne Madonna del Carmine.
La minuscola costruzione andò via via assumendo dimensioni sempre maggiori, sviluppandosi secondo una rustica architettura ad aula unica, tipica delle strutture conventuali, con archi traversi che sostengono il tetto a vista, il presbiterio quadrato con la volta a costoloni. La facciata è di stile romanico, la porta principale è a sesto acuto, con rosone centrale e due monofore laterali.

La chiesa venne consacrata il 17 gennaio 1482 dal vescovo suffraganeo di Trento, il carmelitano Giorgio Vink. Nel frattempo le pareti vennero affrescate probabilmente in quattro diverse campagne decorative, delle quali le prime due denotano forti persistenze tardogotiche, mentre le successive sono orientate verso i coevi aggiornamenti locali. Dal punto di vista cronologico le pitture murali si dipanano dal sesto-settimo decennio del XV secolo fino agli anni Trenta del Cinquecento e sono ascrivibili all’intervento di varie botteghe di pittori, tra le quali spicca, presumibilmente, quella del Maestro di San Felice, il quale -in alcuni affreschi- mostra una maturità stilistica maggiore rispetto a quella riscontrabile negli sporadici dipinti precedenti, a lui attribuiti. Le opere parietali che -secondo alcuni studiosi- risentono dell’influsso del Foppa e del Mantegna, sembrano svolgere la funzione di ex voto, per ringraziare la Madonna per la sua celeste protezione contro le continue guerre, le lotte tra fazioni, le carestie e le pestilenze.

 

La vocazione votiva delle pitture murali è confermata dalla raffigurazione variopinta di santi, come Sebastiano, Rocco, Antonio Abate, Biagio, Fermo ed altri. Ancor oggi, dopo oltre cinque secoli, il santuario del Carmine, abbellito ed ampliato, continua ad essere luogo di preghiera e d’incontro votivo da parte di molti fedeli provenienti da diverse parti d’Italia e dall’estero

Nel secondo dopoguerra la chiesa venne parzialmente restaurata, finché il 30 aprile 1952, a cinque secoli di distanza dall’erezione della prima chiesetta, i padri Carmelitani ripresero possesso dell’edificio e dei resti del convento, proseguendo costantemente l’opera di ripristino di tutto l’edificio sacro e delle sue pertinenze. La ricorrenza della Madonna del Carmine si celebra il 16 luglio.

A San Felice il trionfo della Vergine del Carmelo si festeggia la quarta domenica dello stesso mese. In quell’occasione la statua settecentesca della Madonna del Carmelo viene trasportata, in una devota processione, dal santuario alla chiesa parrocchiale di S.Felice, per ritornare a destinazione il giorno seguente.