Verso la fine del Medioevo i fedeli di Portese avevano come luogo di culto un’antica chiesetta a capanna e ad aula unica, dedicata alla nascita di S. Giovanni Battista.
Nel 1459 i ministri del modesto edificio si staccarono dalla Pieve di Manerba passando sotto il giuspatronato dell’abate di Leno ed acquisendo il diritto di amministrare i sacramenti. Durante la peste del 1530 la comunità di Portese fece voto di erigere, una volta cessato il flagello, un nuovo altare per il implorare il Signore affinché il morbo non tornasse mai più. Fu così che nel XVI secolo il tempietto fu radicalmente trasformato.

I lavori -come si legge in una lapide collocata sopra la porta principale- ebbero inizio nel 1585, e la chiesa fu consacrata dieci anni dopo, il 4 ottobre 1595, dal vescovo Alberto Valier. Circa tre secoli dopo, nel 1885, il parroco don Valerio Bertazzi, per armonizzare e rendere omogenea la struttura religiosa, si rivolse al più noto architetto bresciano di quel tempo, Antonio Tagliaferri (1835-1909). I lavori di restauro e di trasformazione cominciarono il 24 luglio 1885 e terminarono il 23 novembre 1889. Il 19 settembre 1891 il vescovo di Verona Bartolomeo Bacilieri diede la benedizione al tempio rinnovato.

Gli interventi del Tagliaferri, coadiuvato da valenti artisti, si concentrarono particolarmente nella zona absidale e nel rifacimento della volta, rispettando gli antichi altari laterali; inoltre egli fece togliere le sepolture dall’interno e le fece collocare sul sagrato. Il pavimento fu rifatto con marmo rosa di Torri del Benaco, bianco di Mazzano e nero di Sarnico, mentre la balaustra di forma circolare fu realizzata in marmo di Botticino.
Di notevole rilevanza artistica sono i due altari in legno dorato collocati sulla destra rispetto all’entrata: l’uno è dedicato al Crocefisso, racchiuso in una teca di vetro; il secondo presenta una nicchia centrale nella quale è posta la statua di San Giuseppe.

Visitando la parrocchiale di Portese, è inoltre opportuno soffermarsi ad ammirare la pala secentesca di Sant’Antonio da Padova con il Bambino Gesù e angioletti; il fonte battesimale in marmo bianco e rosso; l’altare posto sulla sinistra dedicato alla Madonna, la cui statua lignea del XVII secolo è chiusa in una teca di vetro ed incorniciata dai misteri del Rosario. L’altare maggiore, in legno finemente scolpito e dorato, è dominato dalla pala centrale che rappresenta la nascita del Battista, opera dell’insigne pittore Grazio Cossali (1563-1629), eseguita nel 1621.